Antiusura: tavola rotonda su “Il metodo Puglisi”

Lunedì 28 maggio 2018, alle ore 17.30, nella sala Card. De Giorgi del Centro Agàpe, in piazza Santa Chiara, a Palermo, avrà luogo la manifestazione dal titolo “Il metodo Puglisi”, organizzato dalla Fondazione Antiusura Santi Mamiliano e Rosalia, unitamente a Radio Spazio Noi InBlu e all’Unione cristiana imprenditori e dirigenti.
Il pomeriggio si aprirà i saluti di Vittorio Alfisi, presidente della Fondazione Antiusura Santi Mamiliano e Rosalia, seguirà una tavola rotonda coordinata da mons. Adriano Vincenzi, vice consulente ecclesiastico nazionale dell’UCID, a cui parteciperanno Giuseppe Savagnone, Bianca Stancanelli, Guido Corso e Corrado Vergara. Nel corso dell’evento saranno eseguiti brani di musiche della tradizione siciliana, come da programma allegato.

Musiche della tradizione siciliana / Tavola rotonda. 

Palermo 28 Maggio 2018, ore 17.30 

Centro Agàpe, Sala “Card. De Giorgi”
piazza Santa Chiara 10

Indirizzo di saluto 
Vittorio Alfisi 
Fondazione Antiusura “SS. Mamiliano e Rosalia”  

Interventi 
Giuseppe Savagnone, Bianca Stancanelli, Guido Corso, Corrado Vergara 

Coordinatore 
Mons. Adriano Vincenzi 
Vice Consulente Ecclesiastico Nazionale dell’UCID 

Papa Francesco: l’usura umilia e uccide

Papa Francesco, nella sala Clementina del Palazzo Apostolico, ha ricevuto la Consulta nazionale Antiusura ed è tornato a condannare questa piaga mortale della società.

Da Leonardo Possati la cronaca dell’udienza e, a seguire, le testimonianze raccolte da Barbara Masulli di un giocatore d’azzardo redento e di Mons. D’Urso che guida la Consulta Antiusura.

“L’usura è un peccato grave: uccide la vita, calpesta la dignità delle persone, è veicolo di corruzione e ostacola il bene comune”. Papa Francesco affronta nuovamente “una piaga purtroppo diffusa e ancora molto sommersa”, incontrando in Vaticano i membri della Consulta Nazionale Antiusura. Nel discorso, ribadisce con forza che l’usura “indebolisce anche le fondamenta sociali ed economiche di un Paese”. Nessuno Stato, infatti, può programmare “una seria ripresa economica” con “tanti poveri, tante famiglie indebitate, tante vittime di gravi reati e tante persone corrotte”.

 

Per prevenire questa piaga, bisognerebbe sottrarre “le persone alla patologia del debito fatto per la sussistenza o per salvare l’azienda”, educando “ad uno stile di vita sobrio, che sappia distinguere tra ciò che è superfluo e ciò che è necessario”. Alla base delle crisi economiche, infatti, c’è sempre una “concezione di vita che pone al primo posto il profitto e non la persona”. Ma in nome del denaro, aggiunge Papa Francesco, “non si possono uccidere i fratelli”. Così le pubbliche istituzioni dovrebbero mettere al centro delle politiche economiche “la dignità umana, l’etica, la solidarietà e il bene comune”, disincentivando “strumenti che, direttamente o indirettamente, sono causa di usura, come ad esempio il gioco d’azzardo”.

Un nuovo umanesimo economico

Il Pontefice auspica, infine, “un nuovo umanesimo economico”, che metta fine “all’economia che uccide”, a sistemi “in cui uomini e donne non sono più persone”, ma “strumenti di una logica dello scarto che genera profondi squilibri”. Incontro, ascolto e prossimità dovrebbero essere sempre al centro dell’impegno delle pubbliche Autorità, affinché “le persone e le famiglie possano usufruire dei benefici di legge come ogni altra realtà economica”. Così come i responsabili del sistema bancario dovrebbero vigilare “sulla qualità etica delle attività degli istituti di credito” perché in realtà “molte banche sono nate e si sono diffuse nel mondo proprio per sottrarre i poveri all’usura con prestiti senza pegno e senza interessi”.

Articolo apparso su VaticanNews.Va l’8/5/2018 a firma di Barbara Castelli

Il nostro sito utilizza cookie tecnici per poter funzionare adeguatamente ed essi sono gli unici obbligatori. Nella nostra informativa privacy puoi trovare maggiori informazioni su come trattiamo i tuoi dati. L’unica certezza è che non li condivideremo con altri, né a fini commerciali né per altri utilizzi che possano ledere la tua privacy.