Papa Francesco ha ancora una volta sottolineato la gravità del peccato dell’usura – una piaga purtroppo diffusa e ancora molto sommersa” – ma ha anche evidenziato che “alla base delle crisi economiche e finanziarie c’è sempre una concezione di vita che pone al primo posto il profitto e non la persona”. Ha chiesto alle Istituzioni “che disincentivino, con misure adeguate, strumenti che, direttamente o indirettamente, sono causa di usura, come ad esempio il gioco d’azzardo, un’altra piaga.”
È stato questo il tema dominante dell’incontro che il Papa ha avuto il 3 febbraio 2018 con la Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II” e con i Consigli Direttivi delle 30 Fondazioni Antiusura presenti nel territorio nazionale. Anche la Fondazione SS. Mamiliano e Rosalia era presente con quattro Consiglieri accompagnati dalle consorti.
All’incontro ha partecipato anche una rappresentanza di assistiti dalle Fondazioni.
Il Papa, dopo avere ringraziato i volontari per il gravoso servizio reso, li ha incoraggiati a continuare con “perseveranza e coraggio” per essere riferimento e speranza per tutte le vittime e perché “le stesse possano recuperare fiducia e risollevarsi dai loro bisogni. “
Li ha invitati inoltre a “collaborare perché il sistema economico-sociale sia umano e perché il messaggio evangelico possa illuminare il cuore e l’anima delle persone, come un giorno accadde a Zaccheo, ricco e corrotto capo dei pubblicani di Gerico, e al suo collega Matteo, che Gesù guardò con misericordia e scelse come discepolo e che da un anno è Patrono delle Fondazioni Antiusura”.
Ha infine ricordato che lo strumento principale per combattere l’usura è la prevenzione, “educando ad uno stile di vita sobrio, che sappia distinguere tra ciò che è superfluo e ciò che è necessario e che responsabilizzi a non contrarre debiti per procurarsi cose alle quali si potrebbe rinunciare”.