COSTITUITO L’OSSERVATORIO PROVINCIALE SUL FENOMENO DELL’USURA A PALERMO

Con decreto del Prefetto di Palermo è stato costituito l’Osservatorio Provinciale sul fenomeno dell’usura a seguito del Protocollo d’Intesa per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura, sottoscritto il 30 ottobre 2024.

L’Osservatorio è composto dai rappresentanti della Commissione Regionale ABI della Sicilia, della Banca d’Italia di Palermo, della Fondazione Ss. Mamiliano e Rosalia, di Solidaria, del Centro per i Diritti del Cittadino, del Centro Studi e Iniziative Culturali Pio La Torre, del Comitato Addio Pizzo e di SOS Impresa.

La nostra Fondazione sarà rappresentata dal Presidente o, in sua assenza, dal Vice Presidente o dal Segretario.

Azzardo: la Consulta Nazionale Antiusura invita il Governo a ritirare la proposta di riforma del gioco fisico

COMUNICATO STAMPA

Riforma sul gioco d’azzardo fisico:

             Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II esprime dissenso e preoccupazione

La Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II esprime dissenso e preoccupazione in merito alla linea intrapresa dal Governo sul settore dell’azzardo: distanziometro quasi annullato, luoghi sensibili ridotti a due, limitata riduzione di sale gioco e scommesse.

“Con la bozza di riforma sul gioco d’azzardo fisico sta perseverando – lancia l’allarme il Presidente della Consulta Luciano Gualzetti – sulla linea della diffusione capillare dell’azzardo nel Paese, prevaricando Regioni e Comuni i cui provvedimenti normativi e regolamenti sindacali sono rivolti a ridurre l’impatto degli effetti distorsivi sull’economia e sulla salute dei cittadini sui territori. Come per il gioco on line, anche la riforma del gioco fisico, è strutturata in maniera tale che l’azzardo entri in tutte le famiglie italiane, soprattutto di quelle più disagiate, più povere, più fragili e quindi soggette a intravedere nella scommessa una via d’uscita dalla propria condizione di disagio.

La proposta di riforma attraverso l’introduzione della distinzione tra punti gioco certificati e non, e riducendo i punti sensibili solo alle scuole secondarie di secondo grado e ai SerD, di fatto liberalizza l’insediamento dei punti gioco,  si vedranno le sale slot accanto a chiese e oratori. Manderà in fumo il lavoro svolto da molte Regioni e Comuni che, in applicazione delle leggi regionali vigenti, hanno provveduto a chiudere e/o delocalizzare esercizi con gioco d’azzardo.  Inoltre, è in netto contrasto con pressoché tutte le sentenze dei tribunali amministrativi, che hanno di fatto riconosciuto la titolarità delle Regioni a legiferare e la correlazione tra aumento di patologie e presenza di punti gioco sui territori.

Infine, introducendo fasce orarie di chiusura differenziate per esercizi certificati e non: certificati nella fascia oraria 5-8.30 e 13-15; non certificati 5-9 e 13-16, salteranno anche i limiti orari previsti dalle ordinanze sindacali. Gli effetti saranno che si continuerà a giocare durante tutta la notte e si aggirerà quanto prevedeva la Corte costituzionale nella sentenza 220/2014, che attribuisce alle ordinanze del sindaco la possibilità di limitare gli orari di apertura delle sale da gioco.

Ormai 1 persona indebitata su 2 incontrata ogni anno dalle Fondazioni ha come causa principale del debito l’azzardo. Se si considera che solamente nel 2023, intorno all’azzardo sono girati 135 miliardi di euro e le previsioni ci dicono che si supererà i 160 miliardi nel 2024. Le persone che soffrono di dipendenza dall’azzardo sono 1.200.000.

La Consulta Nazionale Antiusura si unisce all’appello delle Regioni, dei Comuni e associazioni che quotidianamente operano sui territori, ascoltando la disperazione della gente finita nella trappola disumana dell’azzardo, di ritirare tale proposta di riforma del gioco fisico, in quanto non è rispettosa della dignità e della salute dei cittadini. È necessario rivederla insieme a tutta la normativa vigente sull’azzardo, sulle direttrici di un effettivo riordino che sappia costruire una legislazione:

  • trasparente sul fronte degli effetti, ai rischi che produce e sulla sostenibilità sociosanitaria degli effetti negativi che produce sulle persone e – in via diretta o indiretta – sulla finanza pubblica;
  • equa riguardo alla disciplina del regime concessorio; tale da non generare disparità di trattamento e conseguenti ingiusti vantaggi in questo ambito;
  • attenta ai deboli che si faccia carico di limitare gli effetti negativi sia preventivamente, che in termini di presa in carico e cura;
  • sussidiaria, che sappia riconoscere e attivare le responsabilità dei diversi livelli di governo territoriale (Comuni e Regioni) e dei soggetti sociali.

Segnare un punto di discontinuità con il passato è dunque urgente e necessario dal punto di vista normativo, che si accompagni però a un nuovo patto socio-economico in cui le istituzioni, le imprese e le associazioni trattino l’azzardo per quello che è davvero: un detrimento per la salute dei cittadini, l’erario e l’economia.

28/1/2025

 

L’Azzardo è fuori controllo – Il Paese necessita con urgenza di una normativa organica e trasparente

Comunicato stampa
L’Azzardo è fuori controllo
Preoccupazione di Campagna Mettiamoci in gioco e Consulta Nazionale Antiusura
per i dati sulla diffusione del fenomeno nel nostro paese.

Il Paese necessita con urgenza di una normativa organica e trasparente

14 novembre 2024

La Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II e la Campagna contro i rischi del gioco d’azzardo Mettiamoci in gioco esprimono profonda preoccupazione per i dati sull’azzardo resi noti grazie ad una interrogazione parlamentare presentata dall’On. Virginio Merola, che confermano l’aggressività con cui il fenomeno si diffonde. I dati del comparto dei giochi analizzati in queste settimane non lasciano spazi all’interpretazione.

Il volume dei denari veicolati nei canali di gioco: 15.207.386 è il numero dei conti gioco online del 2023 con un valore finanziario di oltre 10 miliardi di euro per larga parte in dote alle società di scommesse. E ancora: si vendono 4.116 gratta e vinci al minuto, 24 h su 24, tanto per citare alcuni esempi. Per quanto riguarda il mondo dello Sport, nonostante, il divieto di sponsorizzazione dei giochi imposto dal DL Dignità, soprattutto i campionati di calcio per mezzo di artifizi, ancorché legali, bypassano sistematicamente la Legge.
La Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II e la Campagna contro i rischi del gioco d’azzardo Mettiamoci in gioco rivolgono l’ennesimo appello al Governo e alle istituzioni nazionali e locali, affinché ci si confronti nei luoghi deputati, l’Intergruppo parlamentare, come pure la Conferenza Stato Regioni, per dotare il Paese di una normativa organica e trasparente che regoli un fenomeno ormai fuori controllo, anche dagli stessi organismi preposti alla sorveglianza e alla repressione.

“I recenti dati sulla povertà di Caritas italiana disegnano un Paese in cui crescono disuguaglianze economiche e sociali. Condizioni che spingono molte famiglie a cercare una soluzione ai propri problemi economici nell’azzardo – dichiara il presidente della Consulta Nazionale Antiusura Luciano Gualzetti -. Siamo in una situazione che trasferisce enormi somme dall’economia reale alle casse delle concessionarie dell’azzardo e delle scommesse. Scenario che favorisce l’indebitamento o, addirittura, all’usura. È diventato improrogabile un confronto tra le istituzioni e le associazioni che quotidianamente toccano con mano sulla pelle delle persone e delle loro famiglie le lacerazioni procurate dall’azzardo, affinchè il fenomeno sia controllato e regolamentato da una normativa organica, che metta al primo posto la prevenzione e la cura della salute dei cittadini”.

“L’ aumento ormai senza controllo della raccolta dell’ Azzardo nel paese rende ancora più pesante e colpevole il silenzio delle istituzioni. Cosa serve ancora per capire che l’ attuale sistema ha bisogno di una regolamentazione che tuteli le persone? Il silenzio dello stato è ormai assordante! Quante persone dovranno rovinare la propria esistenza prima che ci si renda conto della gravità della situazione? Non ci sono più alibi, non ci sono più scuse, dichiara don Armando Zappolini della Campagna Mettiamoci in gioco“.

 

Azzardo, la legge di bilancio non difende né la salute dei cittadini né gli interessi dello Stato

Comunicato stampa

 Azzardo, la legge di bilancio non difende né la salute dei cittadini
né gli interessi dello Stato

Campagna Mettiamoci in gioco e Consulta Nazionale Antiusura
mettono in guardia politica e opinione pubblica sulla gravità delle norme
che il governo vorrebbe introdurre

25 ottobre 2024

La Campagna contro i rischi del gioco d’azzardo Mettiamoci in gioco e la Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II mettono in guardia la politica e l’opinione pubblica sulla gravità delle norme che riguardano il gioco d’azzardo presenti nel testo della legge di bilancio bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato. Anche i provvedimenti presenti in questa manovra sembrano confermare la subordinazione dei governi agli interessi della lobby dell’azzardo, senza curarsi dei diritti e delle esigenze dei cittadini ma nemmeno degli interessi dello Stato.

In particolare, si evidenziano le seguenti criticità:

  • viene cancellato l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave presso il Ministero della Salute, un organismo istituzionale in cui sono presenti anche le associazioni, che ha avuto come priorità il diritto alla salute dei cittadini. In verità già la legge 41/2024, contestata da Mettiamoci in gioco e Consulta Nazionale Antiusura, istituiva una Consulta permanente dei giochi pubblici presso il Ministero dell’Economia, con la presenza dei concessionari del gioco d’azzardo, che di fatto marginalizzava l’Osservatorio e spostava il focus sulla dimensione economica ed erariale del fenomeno. Dal testo della legge, non è chiaro se questa Consulta continuerà a esistere mentre è prevista l’istituzione di un Osservatorio dedicato “a ogni forma di dipendenza”, che dovrebbe occuparsi di tutte le dipendenze patologiche;
  • viene abrogato il fondo specifico di 50 milioni di euro annui destinato alla prevenzione e cura del disturbo da gioco d’azzardo. Al suo posto viene istituito un Fondo per le dipendenze patologiche, ripartito tra le Regioni sulla base di criteri determinati con decreto del ministro della Salute;
  • vengono, per l’ennesima volta, prorogate le concessioni per il gioco d’azzardo, di due anni, fino al 31.12.2026. Già la legge di previsione di bilancio per il 2023 e per il bilancio pluriennale 2023-2025 aveva reintrodotto la proroga fino al 31.12.2024 per le concessioni che erano in scadenza al 31.12.2022. Va ricordato che le scadenze iniziali delle concessioni per il bingo erano fissate al 2014, quelle per le scommesse sono scadute nel 2016 e quelle per gli apparecchi di giochi nel 2022. Il sistema delle proroghe delle concessioni avviene a fronte del pagamento di un corrispettivo una tantum ma, visti gli appetiti che il comparto dell’azzardo suscita a livello globale, l’indizione di nuove gare apporterebbe presumibilmente nelle casse dell’erario un contributo assai più significativo;
  • viene stabilizzata in modo permanente una estrazione settimanale aggiuntiva per lotto ed enalotto, che aumenta l’offerta di gioco d’azzardo quando sarebbe invece necessario ridurla. La quarta estrazione settimanale di lotto ed enalotto era già stata introdotta in via provvisoria (già allora con molte critiche, viste anche le esperienze precedenti) a luglio dello scorso anno per sostenere la popolazione dell’Emilia Romagna colpita dall’alluvione.

Mettiamoci in gioco e Consulta Nazionale Antiusura sottolineano che tali provvedimenti del governo vengono avanzati in un momento in cui è ormai chiaro che nel 2024 verrà toccato un nuovo record nella raccolta del gioco d’azzardo – la stima è di circa 160 miliardi di euro – dopo il record dello scorso anno con 147,7 miliardi di euro. Dati allarmanti se correlati con le più accreditate indagini sulla dipendenza da gioco d’azzardo. Lo studio IPSAD del CNR-IFC stima in circa 20 milioni gli italiani tra i 18 e gli 84 anni (43%del totale) che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nel corso del 2022 e in 800mila gli italiani della stessa fascia d’età che presentavano in quell’anno un profilo di gioco a rischio da moderato a severo. L’indagine sottolineava che sono proprio le persone con redditi mensili e titoli di studio più bassi a diventare più frequentemente giocatori problematici o dipendenti. Lo studio ESPAD del CNR-IFC sugli studenti tra i 15 e i 19 anni stima in 1.300.000 (51% del totale) coloro che hanno giocato almeno una volta nel corso del 2022, in quasi 130mila i giocatori a rischio e in oltre 67mila i giocatori problematici.

“È evidente che il governo intende cancellare tutti quegli spazi dove possano emergere le reali conseguenze dell’azzardo nella vita delle persone”, dichiara don Armando Zappolini della Campagna Mettiamoci in gioco: “Così è per la cancellazione dell’Osservatorio, per la difficoltà di accesso ai dati sulla diffusione del gioco d’azzardo nel nostro paese e per l’azzeramento del fondo alle Regioni per percorsi di prevenzione e cura in materia di disturbo da gioco d’azzardo.  Non si vuole che la gente sappia quanto dolore e quanto sangue c’è su quei soldi ai quali non si vuole rinunciare. Questa non è distrazione, è complicità!”.

“La Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II esprime preoccupazione in merito alla bozza della manovra 2025”, nota Luciano Gualzetti, presidente della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II. “La linea è sempre la stessa: il governo antepone gli interessi di far cassa e delle imprese del settore a discapito della salute individuale e pubblica del Sistema Paese, considerando l’azzardo una leva fiscale sulla pelle delle persone più fragili. Dalla manovra 2025 ci si aspettava l’introduzione di solidi strumenti di tutela, vigilanza, regolamentazione e contenimento dell’azzardo, non un abbassamento di attenzione sullo stesso. C’è bisogno di una legge quadro del settore, che garantisca sull’evoluzione in essere del settore e abbia come priorità la riduzione dell’offerta.”

RINNOVATO IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA FONDAZIONE Ss. MAMILIANO E ROSALIA

A seguito delle nomine effettuate dall’Arcivescovo di Palermo e dell’elezione dei membri a cura del Comitato Pastorale della stessa, il nuovo Consiglio che sarà in carica per il prossimo triennio è così formato:

 

Presidente:                           Dr. Francesco FURNARI

Vice Presidente:                  Dr. Vittorio ALFISI

Consigliere e Segretario:   Dr. Giovanni CASCINO

Consigliere:                         Diac. Sig. Onofrio CATANZARO

Consigliere:                         Dr.ssa Carmela FERRARO

FIRMATA LA CONVENZIONE TRA L’ORGANISMO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI “I DIRITTI DEL DEBITORE ENTE TERZO SETTORE” E LA “FONDAZIONE Ss. MAMILIANO E ROSALIA ETS” DI PALERMO

Nell’ottica di una sempre maggiore attenzione ai problemi di coloro che si trovano in stato di sovraindebitamento e al fine di contrastare il fenomeno dell’usura, il 20 giugno 2024 è stata firmata dal Rag. Salvatore Alessandro, legale rappresentante dell’Associazione Nazionale i Diritti del Debitore Ente terzo Settore APS, e dal Dr. Vittorio Alfisi, Presidente della Fondazione Ss. Mamiliano e Rosalia di Palermo una Convenzione per una più stringente collaborazione.

A tal fine:

  • L’Associazione, presente con propri Organismi di Composizione della Crisi – O.C.C -.in tutte le provincie siciliane e con la medesima competenza territoriale dei 14 Tribunali dell’Isola, potrà indirizzare alla Fondazione tutte le persone che, entrate in contatto con la propria organizzazione, abbiano difficoltà economico-finanziarie e possano usufruire dei servizi della Fondazione. Le persone indicate dall’O.C.C. saranno ascoltate per verificare se sono presenti le condizioni per un intervento nei loro confronti, al fine di facilitarne l’accesso alla concessione di credito dalle banche convenzionate, altrimenti precluso, attraverso un prestito chirografario o un mutuo ipotecario. La Fondazione opererà tramite la prestazione di garanzie utilizzando i fondi del Ministero dell’Economia e delle Finanze, secondo quanto disposto dalla Legge 108/96. La Fondazione potrà fornire, dietro richiesta, anche eventuali consulenze su argomenti che riguardano le procedure bancarie e di accesso al credito.

                                                            

  • L’O.C.C. ascolterà le persone che saranno presentate dalla Fondazione per valutare la possibilità di un intervento ai sensi del Codice della crisi e dell’insolvenza. La stessa Fondazione potrà raccogliere, nel rispetto della privacy, i dati personali e quelli relativi alla situazione debitoria, potendo anche predisporre una relazione riepilogativa da fornire all’O.C.C. Sarà cura da parte dell’O.C.C. una continua verifica sull’attività dei vari gestori della crisi assegnati alle persone e riferire periodicamente alla Fondazione gli aggiornamenti relativi al percorso dell’istruttoria, fornendo appositi report.

 

  • Le parti potranno organizzare congiuntamente eventi quali convegni, campagne, giornate dedicate alla legalità, all’educazione finanziaria, alla propensione al risparmio e al sano investimento delle risorse finanziarie, al contrasto all’usura, all’azzardo, a far conoscere l’esistenza dell’O.C.C., della Fondazione e delle loro attività, a divulgare la conoscenza del Codice della crisi e dell’insolvenza sul sovraindebitamento e le modalità procedurali cui ricorrere per l’utilizzo e a quant’altro ritengano necessario organizzare di comune accordo, secondo i dettami delle proprie reciproche attività istituzionali.

FIRMATA LA CONVENZIONE TRA L’ORGANISMO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI “DIRITTI DEL DEBITORE” E LA “FONDAZIONE Ss. MAMILIANO E ROSALIA” DI PALERMO

Nell’ottica di una sempre maggiore attenzione ai problemi di coloro che si trovano in stato di sovraindebitamento e al fine di contrastare il fenomeno dell’usura, il 7 dicembre 2023, è stata firmata dal Dr. Luigi Romano, referente dell’OCC “Diritti del Debitore” di Palermo, e dal Dr. Vittorio Alfisi, Presidente della Fondazione Ss. Mamiliano e Rosalia di Palermo una Convenzione per una più stringente collaborazione.

A tal fine:

  • L’O.C.C., qualora ritenesse di non dover intervenire ricorrendo alla legge 3 del 2012, potrà indirizzare alla Fondazione tutte le persone che, entrate in contatto con la propria organizzazione, abbiano difficoltà economico-finanziarie e possano usufruire dei servizi della Fondazione. Le persone indicate dall’O.C.C. saranno ascoltate per verificare se sono presenti le condizioni per un intervento nei loro confronti, al fine di facilitarne l’accesso alla concessione di credito dalle banche convenzionate, altrimenti precluso, attraverso un prestito chirografario o un mutuo ipotecario. La Fondazione opererà tramite la prestazione di garanzie utilizzando i fondi del Ministero dell’Economia e delle Finanze, secondo quanto disposto dalla Legge 108/96. La Fondazione potrà fornire, dietro richiesta, anche eventuali consulenze su argomenti che riguardano le procedure bancarie e di accesso al credito.
  • La Fondazione potrà esaminare la possibilità di intervenire nei confronti delle persone che avranno omologato il “piano di ristrutturazione del debito” dal giudice competente, facendogli richiedere un finanziamento alle banche convenzionate con la stessa Fondazione, fornendo propria garanzia utilizzando i fondi dello Stato assegnatigli, per corrispondere ai creditori in unica soluzione l’importo stabilito da giudice, sempre che esista il rischio di accedere a credito illegale.                                                            
  • L’O.C.C. ascolterà le persone che saranno presentate dalla Fondazione per valutare la possibilità di un intervento si sensi della legge 3 del 2012. La stessa Fondazione potrà raccogliere, nel rispetto della privacy, i dati personali e quelli relativi alla situazione debitoria, potendo anche predisporre una relazione riepilogativa da fornire all’O.C.C. Sarà cura da parte dell’O.C.C. una continua verifica sull’attività dei vari gestori della crisi assegnati alle persone e riferire periodicamente alla Fondazione gli aggiornamenti relativi al percorso dell’istruttoria, fornendo appositi report.
  • Le parti potranno organizzare congiuntamente eventi quali convegni, campagne, giornate dedicate alla legalità, all’educazione finanziaria, alla propensione al risparmio e al sano investimento delle risorse finanziarie, al contrasto all’usura, all’azzardo, a far conoscere l’esistenza dell’O.C.C., della Fondazione e delle loro attività, a divulgare la legge 3 del 2012 sul sovraindebitamento e le modalità procedurali cui ricorrere per l’utilizzo e a quant’altro ritengano necessario organizzare di comune accordo, secondo i dettami delle proprie reciproche attività istituzionali.

 

 

CONVEGNO NAZIONALE DELLA CONSULTA ANTIUSURA SAN GIOVANNI PAOLO II

CONVEGNO

NEL NUOVO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO

L’AZZARDO ANTICAMERA DELL’USURA

LE FONDAZIONI ANTIUSURA A SOSTEGNO DELLA PREVENZIONE

Palermo, 11 novembre 2023

Nella sala Cardinale Lavitrano del prestigioso Palazzo Arcivescovile di Palermo si è tenuto il Convegno organizzato dalla Consulta Nazionale Antiusura S. Giovanni Paolo II con la collaborazione della Fondazione Ss. Mamiliano e Rosalia.

Preceduto dalla Celebrazione Eucaristica in Cattedrale presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di Palermo, Mons. Corrado Lorefice e da un momento di preghiera davanti alla tomba del Beato Don Pino Puglisi, il Convegno ha visto come relatori il Prof. Maurizio Fiasco, sociologo consulente della stessa Consulta, del Cav. Filippo Torreggiani, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, e del Dott. Aniello Baselice, medico psicoterapeuta del Dipartimento Dipendenze ASL di Salerno.

Al convegno hanno partecipato autorità civili e militari fra i quali il dott. Vincenzo Vincifora, in rappresentanza del Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, il prof. Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo, il Presidente f.f. della sezione fallimentare  dott. Giuseppe Rini, in rappresentanza del Presidente del Tribunale di Palermo, la dott.ssa Maria Baratta in rappresentanza della Prefettura di Palermo, il tenente colonnello dei Carabinieri dott. Salvino Macli, in rappresentanza del Comandante Provinciale,  il commissario capo dott.ssa Ilaria Pedone, in rappresentanza del Questore di Palermo, il capitano della Guardia di Finanza dott. Matteo De Gasperis, in rappresentanza del Comandante Provinciale; sono stati presenti numerosi presidenti e volontari delle 34 Fondazioni Italiane.

Il Prof. Fiasco ha evidenziato – tra l’altro – come la situazione attuale somiglia molto a quella della congiuntura del 1992 che poi si è riprodotta – sia pure in termini minori – negli anni 2012 – 2013. Come allora c’è un taglio evidente dei redditi dovuto all’inflazione, alla decrescita del valore degli immobili e un repentino aumento dei tassi di interessi. Tutto ciò sta provocando “un’impennata dei casi d’insolvenza irrecuperabile (sovraindebitamento, in termini tecnici) e si sviluppa il rischio di usura, che riguarda le famiglie e molte piccole imprese. Alle 205mila unità d’abitazione all’inizio del 2020 pronte per le aste, fatte iscrivere dai creditori e dai fondi speculativi che avevano rilevato i ‘crediti deteriorati’, se ne sono aggiunte 126mila nel 2021 e almeno 135mila nell’ultimo anno. L’emergenza è destinata ad aggravarsi per il ritorno – come riflesso delle nuove guerre – di due mostri, che sembravano da otto anni scomparsi: l’alta inflazione e gli alti tassi d’interesse”. In queste condizioni – ha concluso il prof. Fiasco – l’usura (alimentata anche dal gioco d’azzardo) e la speculazione delinquenziale sono incentivate dalla tragedia interna e internazionale. Ma occorre far tesoro dell’esperienza passata di fronteggiamento. In 25 anni d’impegno, le Fondazioni antiusura hanno dispiegato una dottrina, cioè un apostolato, di grande competenza ed efficacia, per contrastare la morsa dei debiti sulle persone e per restituire alle famiglie la sovranità sull’esistenza, per l’appunto minacciata dal credito aggressivo e usurario.

Per il Cav. Torreggiani “è divenuto improcrastinabile rendere i processi di tutela della salute in primis, vigilanza, regolamentazione, controllo e repressione sempre più funzionali ed ordinati con l’obiettivo di garantire legalità all’intero sistema. Non di meno giova rammentare che il fenomeno concorre, peraltro a produrre quella che è anche definita ‘povertà indotta’. Uno sviluppo corretto, equilibrato e sostenibile di un mercato in continua evoluzione, passa necessariamente da un apparato che ne garantisce legalità, efficienza della vigilanza e controlli che lo Stato deve assicurare”.

Nel suo intervento il Dott. Baselice ha evidenziato come negli ultimi decenni si è assistito a un’evoluzione del concetto di dipendenza: se prima, con questo termine, si faceva riferimento prevalentemente a un disturbo legato all’uso di alcol o sostanze, con il passare degli anni, le esperienze che possono essere al centro di una dipendenza sono aumentate fino ad arrivare a comprendere tutta una serie di comportamenti che non hanno a che fare con l’uso di una sostanza ma che comunque interferiscono con il sistema nervoso, l’equilibrio neurochimico e con vari aspetti della vita della persona. Le tipologie più diffuse di nuove dipendenze comportamentali sono:

  • Tecno dipendenze: internet, smartphone, giochi on-line, social-network e pornografia on-line;
  • gioco d’azzardo patologico;
  • shopping compulsivo;
  • dipendenza affettiva;
  • dipendenza dal lavoro;
  • dipendenza da attività fisica;
  • dipendenza dal mangiare sano e naturale.

Il Dott. Baselice ha infine sottolineato la presenza di una relazione tra tre comportamenti patologici, nel caso di gioco d’azzardo e shopping compulsivo e nel caso di shopping compulsivo e accumulo compulsivo. Sono state, infatti, rilevate una forte correlazione tra comportamento di gioco d’azzardo patologico e comportamento di shopping compulsivo e delle differenze significative tra giocatori non patologici e giocatori patologici negli indici inerenti all’acquisizione compulsiva (più alti nei giocatori patologici).

Nelle conclusioni l’Arcivescovo Lorefice ha tratto numerose citazioni dagli scritti di don Puglisi. “Don Pino ci dona le sue 3P: preghiera, poveri e presbiterio. Ci viene chiesto di ascoltare le sofferenze delle persone, stare dentro la vita dei poveri. Sentire il profumo della sofferenza, soprattutto dei piccoli. La passione morale e la compassione cristiana devono guidare le nostre intenzionalità, a salvaguardia dell’umanità e della dignità delle persone schiacciate dall’azzardo e dall’usura. Urge un’assunzione di responsabilità collettiva nei confronti dell’azzardo che foraggia le tasche degli usurai. L’usura è un peccato sociale. Come la mafia, è strutturato, nasconde volti e persone, fino a creare una struttura di peccato e ingiustizie sociali. Mettiamoci insieme. Anche questo ci chiede la sinodalità della Chiesa”.

In chiusura il Presidente della Consulta Nazionale ha evidenziato come “oggi abbiamo riconosciuto come i fenomeni dell’usura e dell’azzardo si siano modificati nel tempo rispetto a quando li abbiamo incontrati per la prima volta, intorno agli anni Novanta. Per tale ragione, dobbiamo affrontarli con competenza, per riconoscerli e attrezzarci con nuovi strumenti per contrastarli. C’è bisogno di un’alleanza tra tutti coloro che possono giocare un ruolo nella prevenzione e nella cura dei dipendenti da azzardo: istituzioni, imprese, Terzo settore. Solo con un approccio integrato culturale, sanitario, sociale, educativo si possono ristabilire priorità e nuovi modelli di educazione che vedano l’uomo in tutte le sue dimensioni. Non possiamo continuare ad assistere passivamente che i nostri giovani, per un’appartenenza calcistica, siano adescati dall’azzardo e dalle dipendenze patologiche. L’ascolto e la lettura della realtà devono portarci a mettere insieme le esperienze che ciascuno riesce a mettere in campo, per un’assunzione di responsabilità comune”.

 

 

 

 

ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA CONSULTA NAZIONALE ANTIUSURA

Venerdì 10 novembre a Palermo si è riunita l’assemblea dei Presidenti delle 34 Fondazioni antiusura che fanno capo alla Consulta Nazionale S. Giovanni Paolo II.

Sono stati riconfermati il Presidente uscente Dr. Luciano Gualzetti (della Fondazione di Milano) e i Consiglieri Don Basilio Gavazzeni (della Fondazione di Matera), Dott. Giustino Trincia (della Fondazione di Roma) e dott. Daniele Acampora della Fondazione di Castellammare di Stabia). E stato altresì eletto il quinto consigliere nella persona di Don Marco Lai (della Fondazione di Cagliari).

Infine è stato eletto Segretario della Consulta il Dr. Francesco Furnari, Vice Presidente della nostra Fondazione.

Da sinistra: Furnari, Trincia, Gualzetti, Gavazzeni, Lai, Acampora

 

 

Gualzetti (Presidente della Consulta Nazionale Antiusura) su emergenza Emilia Romagna: “la solidarietà agli alluvionati con le risorse dell’azzardo sposterà solo la povertà da una parte all’altra dell’economia e del Paese”

Dichiarazione del Presidente della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II, Luciano Gualzetti,

in merito al decreto legge approvato dal Governo, che tra gli interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali, ai fini della copertura finanziaria degli stanziamenti, autorizza fino al 31 dicembre l’Agenzia delle dogane e dei monopoli a effettuare estrazioni straordinarie del Lotto e del Superenalotto.

Il Governo italiano continua a considerare l’azzardo un comparto economico fondamentale dell’economia del Paese, a tal punto che ricorre a queste fonti per reperire ulteriori risorse da destinare alle popolazioni colpite dalle inondazioni. Le risorse di solidarietà per le famiglie italiane, che hanno pagato con la casa, gli affetti, la dignità, la vita, non possono essere frutto di un circuito che produce indebitamento, usura, criminalità, patologie psico-fisiche, licenziamenti, fallimenti. E che induce gli impoveriti a cercare nell’azzardo la soluzione ai propri problemi economici. In questi anni i Governi che si sono succeduti non hanno mai messo mano a una riforma sostanziale del settore che metta al primo posto la salute dei cittadini di natura costituzionale, rispetto a far cassa o agli interessi dei privati, riducendo l’offerta e il consumo dell’azzardo. È accertato che le entrate fiscali negli anni sono diminuite rispetto alla spesa e ai profitti delle aziende, che sono in aumento. La solidarietà agli alluvionati con le risorse dell’azzardo rischia di alimentare un ciclo vizioso che sposterà solo la povertà da una parte all’altra dell’economia e del Paese, senza mai porre il punto fine. E tutto questo, non solo ha poco di solidale, ma non è degno di un Paese civile e democratico.

 

 

Il nostro sito utilizza cookie tecnici per poter funzionare adeguatamente ed essi sono gli unici obbligatori. Nella nostra informativa privacy puoi trovare maggiori informazioni su come trattiamo i tuoi dati. L’unica certezza è che non li condivideremo con altri, né a fini commerciali né per altri utilizzi che possano ledere la tua privacy.