A Palermo per combattere l’usura e l’azzardo

Azzardo e indebitamento a usura. Due fenomeni collegati che hanno riverberi sulla democrazia, sulla salute pubblica, sul Pil, sul risparmio dei cittadini e sul bilancio dello Stato. Vanno in netto contrasto con l’utilità sociale, la sicurezza e la libertà delle persone. La legge penale vieta l’azzardo. Non esiste dunque l’azzardo legale. A destare grande preoccupazione è l’azzardo on line, il quale è in espansione stravolgente. E allora come arginare questa terribile diffusione. Con le leggi e la regolamentazione, perché regolamentare non significa proibire. Ci sono comuni come Bergamo, Anacapri che dopo aver adottato dei regolamenti comunali no-slot registrano vistose diminuzioni del consumo di azzardo, e non solo. È necessario anche un cambio di passo da parte dell’approccio culturale rispetto ai temi economici: l’economia non può essere solo sinonimo di profitto, è anche comunione, solidarietà e bene comune. È quanto emerso nei giorni scorsi a Palermo, nell’ambito della Tavola Rotonda “Azzardo. Per una svolta istituzionale a tutela della persona e del bene comune”, organizzata dalla Consulta Nazionale Antiusura, che riunisce 31 Fondazioni Antiusura operanti nelle regioni del Paese, in collaborazione con la Fondazione Antiusura “Santi Mamiliano e Rosalia” di Palermo.
La celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Palermo ha aperto il convegno. A presiederla l’arcivescovo di Trapani, monsignor Pietro Maria Fragnelli, in sostituzione dell´arcivescovo del capoluogo siciliano, monsignor Corrado Lorefice, influenzato. Al termine della celebrazione Mons. Alberto D’Urso, presidente della Consulta Nazionale Antiusura, e i volontari delle Fondazioni Antiusura si sono recati per una sosta di preghiera sulla tomba del beato Don Pino Puglisi.
È stato avviato un confronto franco e costruttivo tra le Fondazioni dell’Italia meridionale e il mondo delle istituzioni.
“Nonostante il nostro grido d’allarme che parte da molto lontano – ha dichiarato Mons. Alberto D’Urso – i Monopoli stanno promuovendo a velocità supersonica l’immissione sul mercato di 265 mila slot e più di 55.000 pericolosissime moderne videolottery che equivalgono a 750 milioni circa di euro che nel 2019 saranno sottratti in più alle tasche dei giocatori. In sostanza la tassazione dello Stato continua a non risparmiare le vittime dell’azzardo”.
Nel 2018 il circuito del gioco d’azzardo ha raggiunto la cifra record di 107 miliardi di euro nel nostro Paese. Si tratta della somma delle parti che includono ogni segmento relativo al gioco: lotterie, gratta e vinci, macchinette slot, ippica, scommesse sportive, tra cui ovviamente quelle del calcio, del gioco online… Il settore del gioco on line non conosce crisi ma anzi e´ in piena espansione, passando dai 21 miliardi e 331 milioni del 2016 ai 32 miliardi del 2018. Ma e´ l´intero circuito a prosperare se si considera sia il canale digitale che le installazioni fisiche come le slot machine: in Italia negli ultimi 25 anni, tra la fine del 1993 all´ultimo consuntivo del 2017 il consumo lordo di ´gambling´ e´ passato da un valore pari a 8,79 miliardi di euro a 107 miliardi e 300 milioni nel 2018, con un balzo del 4,5 per cento tra il 2017 e il 2018 (passando da 101,850 miliardi a circa 107,3).
“Basta con i giochi di parole come: “giochi di abilità a distanza” dove di abilità non c’è niente ma è solo un casinò on line; basta con i rimandi e con le necessità di bilancio statale che a conti fatti tra costi e benefici registra solo perdite, ha dichiarato il Segretario Nazionale della Consulta Antiusura Dott. Ruggero Ricco. Non è abolendo l’offerta che si può sperare in una diminuzione dell’azzardo”.
Su 32 miliardi di gioco on line registrati nel 2018 le entrate dello Stato sono state circa 330 milioni, pari a circa l´1 per cento. E se i concessionari prendono il 2 per cento, i proventi delle mafie sono pari a un miliardo e mezzo su 4 miliardi gestiti dai siti internet. Questo perche´ collegandosi con regolare concessione ai siti on line per giocare il sistema tecnologico consente lo switiching verso i paradisi fiscali all´estero. “La mafia batte lo Stato 5 a 1″, ha spiegato il Prof. Maurizio Fiasco, consulente della Consulta nazionale Antiusura. Fiasco ha poi sottolineato la mancanza di rilevazioni precise sul gioco on line, tra vari paradossi: “Sono dati secretati con motivazioni false. Il punto e´ che esiste una sproporzione enorme tra il volume del giocato e il ricavo erariale. Siamo passati da 5 modalita´ di gioco d´azzardo a 51 e abbiamo 4 milioni di persone fisiche che si sono registrate on line con un profilo che fornisce indicazioni su eta´ del giocatore, provenienza e orari di gioco. Il paradosso e´ che questi ´big data´ non sono a disposizione del ministero della Salute, ma vengono concessi alla Sogei”. “Quando mi sono reso conto, ha dichiarato il Presidente del Tribunale di Palermo Dott. Salvatore Di Vitale, nell’ambito di un processo che i mafiosi erano i super premiati delle lotterie, ho capito che dal punto di vista delle normative e della regolamentazione del fenomeno qualcosa non funzionava”. A livello centrale, si è scelto di moltiplicare in termini esponenziali l’offerta di azzardo per utilizzarla come leva fiscale e fare cassa, parallelamente, però, negli stessi anni, gli amministratori locali hanno dovuto imparare a conoscerne le aberrazioni sui propri territori e a gestirne le conseguenze, primariamente in termini di tutela dei propri cittadini più vulnerabili. “Va smontato l’argomento che una maggiore regolamentazione e diminuzione dell’offerta implichi dirottare i consumatori dal mercato legalizzato a quello clandestino e illegale, ha spiegato Valeria Carella, Ricercatrice giurista. È necessario ristabilire la giusta narrativa su questo fenomeno, che è quanto mai carsico e intricato. È questo tipo di offerta, per come è stata congegnata dai concessionari, a cui lo Stato ha ceduto il passo, che radicalizza la popolazione dei giocatori all’azzardo”. Gli interventi legislativi susseguitisi negli ultimi anni sulla materia non appaiono coerenti tra loro, poiché questa materia si trova al centro di una fitta trama di interessi contrapposti. “Attraverso il controllo del gioco lecito lo Stato eviterebbe il riciclaggio di denaro di illecita provenienza, il ricorso a forme di violenza nei confronti dei giocatori insolventi e l’incremento dei patrimoni della malavita organizzata, ha dichiarato la Dott.ssa Giovanna Nozzetti, Giudice terza sezione Civile Tribunale di Palermo. Per questa ragione, la legislazione di settore si sarebbe orientata non tanto verso l’enfatizzazione del disvalore morale del gioco d’azzardo, quanto piuttosto nella direzione della maggiore diffusione possibile del gioco lecito controllato dallo Stato”. “Nel nostro ordinamento, ha ricordato il Dott. Luigi Gaetti, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, l’intervento legislativo più organico in materia è stato effettuato, come noto, con il cosiddetto decreto Balduzzi (decreto legge n. 158 del 2012 , convertito nella legge n. 189 del 2012). Tra le diverse tematiche affrontate la legge ha previsto l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA) con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da ludopatia. – Tuttavia, la riforma è rimasta incompiuta. Da medico, mi preme sottolineare l´importanza dell´attivita´ di prevenzione da parte del ministero della Salute e delle associazioni del territorio”.
“E’ necessario che lo Stato assuma una posizione forte, ha dichiarato la Dott.ssa Antonella De Miro, Prefetto di Palermo. “Ma i cambiamenti hanno bisogno di tempo e devono riguardare la cultura dei cittadini, ha ammesso il Sindaco di Palermo, Prof. Leoluca Orlando. Palermo è cambiata tanto negli ultimi quarant’anni ma non per le leggi e la costituzione che sono rimaste le stesse, sono cambiati gli atteggiamenti delle persone”. “È una partita che va giocata insieme, ha dichiarato la Dott.ssa Annapaola Porzio, Commissario straordinario del Governo per il coordinamento iniziative antiracket e antiusura. L’usura è un crimine disgustoso. Il nostro operato si fonda sulla prevenzione, ma si esprime anche con la repressione e il sostegno”.
L’appello è stato accolto da Mons. Alberto D’ Urso che ha concluso: “Dobbiamo camminare insieme. Abbiamo iniziato quasi 25 anni fa, esiste la legge 108/96 grazie al nostro impegno e determinazione. La persistente crisi ha dimostrato tutte le inefficienze dei sistemi economici basati sul mero profitto. I poveri, che in questi anni sono diventati sempre più numerosi, non possono essere ignorati: riflettendo sulle loro situazioni, essi vanno recuperati alla nostra attenzione e diventare i protagonisti delle scelte del mondo economico e della politica, altrimenti non se ne esce. È necessario pertanto aprire percorsi di “economia di comunione” in cui l’approccio è capovolto: bisogna considerare gli attori dell’economia come persone che entrano in relazione le une con le altre per collaborare e condividere i beni propri e quelli degli altri”.
Alla Tavola Rotonda sono intervenuti anche il Dott. Vittorio ALFISI, Presidente Fondazione Ss. Mamiliano e Rosalia › Sicilia; Padre Basilio GAVAZZENI, Presidente Fondazione Lucana Mons. Cavalla› Basilicata; il Dott. Francesco MARZANO, Presidente Fondazione San Matteo Apostolo› Calabria; l’Avv. Amedeo SCARAMELLA, Presidente Fondazione San Giuseppe Moscati› Campania che hanno reso noti i dati sull’azzardo delle rispettive regioni.
Articolo a firma del Direttore di TrapaniOk.it, pubblicato in data 1/3/2019

Al Seminario Arcivescovile, sul tappeto l’azzardo e il bene comune

Azzardo: per una svolta istituzionale a tutela della persona e del bene comune” è il tema del convegno nazionale, organizzato dalla Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II”, in collaborazione con la Fondazione Antiusura “Santi Mamiliano e Rosalia” di Palermo, che si svolgerà mercoledì 20 febbraiopresso il Seminario Arcivescovile Diocesano, in via Incoronazione 7, a Palermo.

«Siamo davanti a una delle principali cause di indebitamento delle famiglie italiane anche a usura – dichiara mons. Alberto D’Urso, presidente della Consulta Nazionale Antiusura – . Il suo consumo è ormai fuori controllo per stessa ammissione di alcuni esponenti delle istituzioni. Siamo di fronte a una deriva non solo economica, ma anche esistenziale. Ci sono persone che, a causa dei debiti o per coprire le insolvenze da azzardo, fanno gesti inconsulti a danno di se stessi, dei familiari e dell’intera collettività. È un fenomeno tanto complesso che va contrastato sul piano della prevenzione, della legalità, della giustizia, dell’economia politica, della politica economica e della salute pubblica. Per questa ragione abbiamo deciso di invitare intorno a unico tavolo esperti che si interfacciano con i fenomeni dell’azzardo e dell’usura. Dopo Palermo, seguiranno una tavola rotonda a Torino, il 9 aprile, per le Fondazioni  dell’Italia settentrionale; una, poi, a Roma, il 10 aprile, per il centro Italia».

I lavori si apriranno alle 9 con la celebrazione Eucaristica, presieduta da mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo nella Cattedrale di Palermo, al termine della quale ci sarà una sosta significativa di preghiera sulla tomba del Beato Pino Puglisi.

Alle 10, nella Sala Convegni del Seminario Arcivescovile, a portare i saluti saranno:  mons. Lorefice; la dott.ssa Antonella De Miro, prefetto di Palermo; il prof. Leoluca Orlando, sindaco di Palermo; la dott.ssa Annapaola Porzio, commissario straordinario del Governo per il Coordinamento delle Iniziative Antiracket e Antiusura; il dott. Salvatore Di Vitale, presidente del Tribunale di Palermo.

La prima parte della tavola rotonda verterà  sulla presenza dell’azzardo nelle Regioni dell’Italia Meridionale. Parleranno: il dott. Vittorio Alfisi, presidente della Fondazione “Ss. Mamiliano e Rosalia” – Sicilia; padre Basilio Gavazzeni, presidente della Fondazione Lucana; mons. Cavalla – Basilicata; il  dott. Francesco Marzano, presidente della Fondazione “San Matteo Apostolo” – Calabria; l’avv. Amedeo Scaramella, presidente della Fondazione “San Giuseppe Moscati” – Campania; il dott. Ruggero Ricco, segretario generale della “Consulta Nazionale Antiusura” – Puglia.

Nella seconda parte del convegno il prof. Maurizio  Fiasco, sociologo, consulente della “Consulta Nazionale Antiusura” parlerà di  “Azzardo: analisi dei dati e linee di una riforma a garanzia della persona, della società e dell’interesse pubblico”; la dott.ssa Valeria Carella, ricercatrice, affronterà il tema “Regolamentare non è proibizionismo: disamina politiche territoriali”; la dott.ssa Giovanna Nozzetti, giudice della Terza Sezione Civile del Tribunale di Palermo, di “Azzardo e Costituzione. Discrimine tra compatibilità e antinomia”.

Le conclusioni saranno affidate al dott. Luigi Gaetti, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, e a mons. Alberto D’Urso, presidente della Consulta Nazionale Antiusura. L’incontro sarà moderato dal dott. Pino Grasso, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Palermo.

La partecipazione al convegno nazionale dei giornalisti è riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e rilascia 5 crediti formativi.

Articolo a firma di Gilda Sciortino pubblicato in data 19/2/2019 ne Il Quotidiano di Palermo

 

Antiusura: tavola rotonda su “Il metodo Puglisi”

Lunedì 28 maggio 2018, alle ore 17.30, nella sala Card. De Giorgi del Centro Agàpe, in piazza Santa Chiara, a Palermo, avrà luogo la manifestazione dal titolo “Il metodo Puglisi”, organizzato dalla Fondazione Antiusura Santi Mamiliano e Rosalia, unitamente a Radio Spazio Noi InBlu e all’Unione cristiana imprenditori e dirigenti.
Il pomeriggio si aprirà i saluti di Vittorio Alfisi, presidente della Fondazione Antiusura Santi Mamiliano e Rosalia, seguirà una tavola rotonda coordinata da mons. Adriano Vincenzi, vice consulente ecclesiastico nazionale dell’UCID, a cui parteciperanno Giuseppe Savagnone, Bianca Stancanelli, Guido Corso e Corrado Vergara. Nel corso dell’evento saranno eseguiti brani di musiche della tradizione siciliana, come da programma allegato.

Musiche della tradizione siciliana / Tavola rotonda. 

Palermo 28 Maggio 2018, ore 17.30 

Centro Agàpe, Sala “Card. De Giorgi”
piazza Santa Chiara 10

Indirizzo di saluto 
Vittorio Alfisi 
Fondazione Antiusura “SS. Mamiliano e Rosalia”  

Interventi 
Giuseppe Savagnone, Bianca Stancanelli, Guido Corso, Corrado Vergara 

Coordinatore 
Mons. Adriano Vincenzi 
Vice Consulente Ecclesiastico Nazionale dell’UCID 

Papa Francesco incontra le fondazioni antiusura

Papa Francesco ha ancora una volta sottolineato la gravità del peccato dell’usura – una piaga purtroppo diffusa e ancora molto sommersa” –  ma ha anche evidenziato che “alla base delle crisi economiche e finanziarie c’è sempre una concezione di vita che pone al primo posto il profitto e non la persona”. Ha chiesto alle Istituzioni “che disincentivino, con misure adeguate, strumenti che, direttamente o indirettamente, sono causa di usura, come ad esempio il gioco d’azzardo, un’altra piaga.”

È stato questo il tema dominante dell’incontro che il Papa ha avuto il 3 febbraio 2018 con la Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II” e con i Consigli Direttivi delle 30 Fondazioni Antiusura presenti nel territorio nazionale. Anche la  Fondazione SS. Mamiliano e Rosalia era presente con quattro Consiglieri accompagnati dalle consorti.

All’incontro ha partecipato anche una rappresentanza di assistiti dalle Fondazioni.

Il Papa, dopo avere ringraziato i volontari per il gravoso servizio reso, li ha incoraggiati a continuare con “perseveranza e coraggio” per essere riferimento e speranza per tutte le vittime e perché “le stesse possano recuperare fiducia e risollevarsi dai loro bisogni. “

Li ha invitati inoltre a “collaborare perché il sistema economico-sociale sia umano e perché il messaggio evangelico possa illuminare il cuore e l’anima delle persone, come un giorno accadde a Zaccheo, ricco e corrotto capo dei pubblicani di Gerico, e al suo collega Matteo, che Gesù guardò con misericordia e scelse come discepolo e che da un anno è Patrono delle Fondazioni Antiusura”.

Ha infine ricordato che lo strumento principale per combattere l’usura è la prevenzione, “educando ad uno stile di vita sobrio, che sappia distinguere tra ciò che è superfluo e ciò che è necessario e che responsabilizzi a non contrarre debiti per procurarsi cose alle quali si potrebbe rinunciare”.

 

Convegno “L’azzardo non è un gioco”: report dell’evento

Convegno Bagheria (164)

La Fondazione SS. Mamiliano e Rosalia, con il patrocinio del Comune di Bagheria e con la collaborazione della Parrocchia Maria SS. del Carmelo di Bagheria, ha organizzato il convegno “L’azzardo non è un gioco”, che si è svolto il 12 maggio 2017 nel salone della stessa parrocchia.

L’iniziativa, destinata prevalentemente a giovani studenti delle scuole superiori di Bagheria, ha visto l’intervento della psico-pedagogista Dott.ssa Evelina Arcidiacono dell’Ufficio Scolastico Regionale, che ha parlato dell’aiuto che la scuola può dare nella prevenzione e nel sostegno per coloro che possano trovarsi a rischio patologico di giocatore d’azzardo; il sociologo Prof. Maurizio Fiasco che ha presentato le insidie che si nascondono nella subdola pubblicità dei numerosi e diversificati giochi d’azzardo cosiddetti legali; il matematico Prof. Paolo Canova che ha fatto giocare i numerosi presenti, simulando il gioco “WinforLife”, a conclusione del quale ha dimostrato che il 98% dei giocatori non ha vinto nulla e solamente il due per cento avrebbe potuto vincere una somma assolutamente irrisoria. Ha poi evidenziato le rare possibilità – statistiche – di una possibile vincita di importo ben più ragguardevole.

Ad apertura del Convegno, moderato dal giornalista Dr. Pino Grasso, ci sono stati i saluti e gli interventi del Sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, del Presidente della Fondazione Antiusura Vittorio Alfisi e del Vicario Episcopale Mons. Raffaele Mangano, intervenuto in rappresentanza dell’Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice.

Convegno Bagheria (84)

Azzardo, un matematico ne svela i trucchi a Bagheria

All’incontro patrocinato dal Comune di Bagheria e organizzato dalla fondazione antiusura Ss. Mamiliano e Rosalia, Paolo Canova ha spiegato agli studenti le probabilità – quasi inesistenti – di vittoria al Win for Life. Presente anche lo studioso Maurizio Fiasco: «Il caso viene fatto passare per abilità».

«Dopo l’Università alcuni miei compagni di Matematica sono stati assoldati da Lottomatica, Snai, Sisal e gli altri concessionari del gioco d’azzardo. Io invece ho deciso di passare al lato lucente della forza». Paolo Canova sorride, gli studenti di Bagheria pure, sembrano aver recepito la parafrasi da Star Wars. Di fronte a loro c’è un matematico che dal 2009, insieme al fisico Diego Rizzuto, porta avanti una campagna di informazione sul gioco d’azzardo: prima attraverso una mostra, poi con una serie di conferenze e dal 2016 con un libro dal titolo Fate il nostro gioco. L’obiettivo è «svelare le regole, i piccoli segreti e le grandi verità» che stanno dietro al Win for Life, alle slot machines e alle videolottery, al Superenalotto, ai Gratta&Vinci, al Lotto, al Bingo e a tutti gli altri giochi diffusi negli ultimi anni.

L’occasione è il convegno “L’azzardo non è un gioco”, organizzato dalla fondazione Ss. Mamiliano e Rosalia con il patrocinio del Comune di Bagheria. Canova e Rizzuto da anni girano l’Italia per sensibilizzare soprattutto i giovani. Utilizzando la matematica – la materia forse più odiata, di sicuro quella più temuta nelle scuole di ogni ordine e grado – come strumento ludico per capire l’azzardo. E in Sicilia Canova sceglie di esordire nella sua relazione lunga un’ora con una foto sgranata, risalente agli anni ’80 e proveniente dagli archivi della polizia: lo scatto viene dalle Antille Olandesi, a destra c’è Nitto Santapaola, boss catanese tra i mandanti delle stragi Falcone e Borsellino; a sinistra un suo caro amico d’infanzia, il misconosciuto Gaetano Corallo. Che c’entra la mafia col gioco d’azzardo? «Il figlio di Gaetano Corallo, Francesco, ha gestito per conto dello Stato – spiega il matematico torinese – circa metà delle slot in Italia». Solo a dicembre 2016 il re delle slot, ex titolare di Betplus, è stato arrestato dalla polizia olandese nell’isola caraibica di Saint Marteen.

Poi Canova torna nel suo campo, distribuisce fac-simili del Win for Life e con gli studenti gioca a capire, tramite il calcolo delle probabilità praticato dal vivo, quante reali possibilità si hanno di vincere. «Con Diego abbiamo partecipato a 400 conferenze in tutta la penisola, e abbiamo avuto di fronte 130mila persone – dice ancora Canova – che abbiamo potuto conteggiare dalle schede che abbiamo dato pure a voi. Sapete quante persone avrebbero vinto il massimo premio? Uno: il signor Michele a Monza ha fatto dieci, l’ho abbracciato e c’ho fatto un selfie. Ma il signor Michele non avrebbe neanche vinto il massimo premio, cioè i 3mila euro per 20 anni, bensì 10mila euro in un’unica tranche. Perchè? Perchè non ha beccato anche il numerone (il numero jolly … ndr). E anche se avesse beccato il numerone, avrebbe dovuto sperare di essere l’unico in Italia, perchè in quel caso avrebbe dovuto dividere la quota con gli altri possibili vincitori».

Svelare dunque i reali meccanismi dell’azzardo, a partire dalle definizioni edulcorate che si trovano nella normativa (gioco pubblico, gioco con possibilità di vincita, gioco che prevede alea e fine del lucro), è l’obiettivo anche del sociologo Maurizio Fiasco, consulente della Consulta Nazionale Antiusura. «Il gioco d’azzardo è una narrazione tossica – dice agli alunni e alle alunne bagheresi – a partire dal fatto che il caso viene fatto passare per abilità. Questa impostura sorregge tutta l’architettura del sistema». Fiasco poi fa una rassegna degli incredibili spot, a metà tra la propaganda e i messaggi beceri, che il mondo dell’azzardo diffonde su ogni canale di comunicazione.

Per poi concentrarsi sul programma televisivo Affari tuoi, «a lungo il programma più visto della Rai e andato in onda per 10 anni, ora per fortuna sospeso. Era un programma rituale e dalla potenza simbolica devastante: il pubblico si identificava col concorrente di volta in volta in gioco, il quale metteva in scena il proprio personale e i propri familiari a partire dall’elenco dei propri desideri. Poi c’erano i tiri, così come li definiva il conduttore». Per il sociologo non era neanche la parte peggiore, perchè il messaggio che passava era fortissimo: «Il punto più squalificante era quello della scelta di fronte l’offerta che arrivava dal dottore: se continui sei coraggioso, se no sei pavido». Cosa resta da fare dunque? «Scardinare linguaggi e retorica dell’azzardo, è da qui che bisogna partire».

Articolo apparso Meriodionews.it il 12/5/2017 a firma di Andrea Turco. 

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