Si è svolto il 18 giugno scorso, presso il dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo, il convegno “Sovraindebitamento e gioco d’Azzardo patologico: cause e possibili soluzioni” promosso dalla Fondazione Santi Mamiliano e Rosalia di Palermo in collaborazione con l’lnner Wheel Club “Palermo Rosa dei Venti” e il Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, Esercizio Fisico e Formazione dell’Università degli Studi di Palermo.
Il convegno è stato realizzato con il patrocinio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dell’Ordine degli Avvocati di Palermo e dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, con la collaborazione dell’Associazione Psicoeducativa SI.DA e del Centro Siciliano Sturzo.

All’incontro, moderato dal Dr. Luigi Perollo, Direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Palermo, sono intervenuti in veste di relatori, il Dr. Vittorio Alfisi, Presidente della Fondazione Ss. Mamiliano e Rosalia, il Prof. Maurizio Fiasco, Sociologo, Consulente della Consulta Nazionale Antiusura, l’Avv. Sergio lmburgia, Tutor della Fondazione e la Dr.ssa Daniela Leto, Psicologa, Presidente dell’Associazione Psicoeducativa SI.DA..

I lavori sono stati introdotti dalla Dr.ssa Maria Gargano, Vice Prefetto in rappresentanza del Prefetto di Palermo, da S. Ecc. Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo Metropolita di Palermo, dalla Dr.ssa Lalla Mirasole, Vicepresidente dell’lnner Wheel Club “Rosa dei Venti di Palermo”, in rappresentanza della Presidente Dr.ssa Lucia Lo Scrudato, e dal Prof. Gioacchino Lavanco, Direttore del Dipartimento Scienze Psicologiche e Pedagogiche dell’Università di Palermo, anche in rappresentanza del Magnifico Rettore.

Scopo del convegno è stato quello di volere tenere accesi i riflettori su questa grave piaga sociale, riunendo esperti nel campo legale, psicologico e sociologico per analizzare, discutere e condividere gli aspetti essenziali del fenomeno e prospettare le possibili soluzioni.
Il gioco d’azzardo patologico, si è detto, è una vera e propria dipendenza che spesso porta a gravi conseguenze prima fra tutte la perdita della dignità della persona oltre alla compromissione dei rapporti familiari, lavorativi e sociali. Ha conseguenze negative sul piano economico della persona e di riflesso delle famiglie e conseguenze psicologiche sulla persona quali ansia, insonnia e depressione. L’Organizzazione mondiale della sanità ha catalogato la dipendenza dal gioco come una vera e propria malattia, conosciuta con il nome di ludopatia.

I giocatori patologici, è stato evidenziato, sono coloro che senza rendersi conto spesso cercano compulsivamente una nuova chance per rifarsi delle perdite.
È stato sottolineato inoltre come il gioco d’azzardo rappresenti una delle cause principali del sovraindebitamento, unitamente alle separazioni dei coniugi, alle perdite o riduzione del reddito da lavoro e alle gravi malattie.
Al riguardo sono state delineate le possibili vie d’uscita offerte dalla legge 108 del 1996 e dalla legge 3 del 2012 (detta anche “legge salva suicidi”). Queste normative infatti offrono la possibilità alle persone indebitate di poter essere liberate da debiti insostenibili per le loro capacità economiche e quindi poter voltare pagina e ritornare a vivere serenamente.
Il Presidente della Fondazione Ss. Mamiliano e Rosalia, Dr. Vittorio Alfisi, nel suo intervento finale, ha tenuto a ribadire che la Fondazione da parecchi anni ha cercato di trovare, attraverso forme varie, modalità per trasmettere la sensibilizzazione sul tema dell’usura e principalmente sulla prevenzione dell’usura. Quasi ogni anno, infatti, sono stati organizzati convegni sul tema con taglio diverso. Ha affermato, inoltre, che la Fondazione, dal 2003, anno della sua nascita, ha deliberato finanziamenti per circa 10 milioni di euro aiutando finora più di 200 persone, esplicando la sua attività di assistenza in forma del tutto gratuita.
Particolarmente interessante è stata la testimonianza di una coppia di giovani sposi, recentemente aiutata dalla Fondazione per salvare la casa di abitazione già in vendita all’asta.